Viterbo

Inizierò questo viaggio virtuale nella Tuscia (in attesa di condurvi realmente) parlandovi proprio del suo capoluogo, una delle città più interessanti e incantevoli del nostro Bel Paese, a molti ancora sconosciuta, ma che regala, a chi vi arriva per la prima volta, un piacere agli occhi, al cuore ed alla mente; per chi torna a visitarla, invece, rimane sempre un "cantuccio" per ristorare il corpo (con le terme e la prelibata tradizione enogastronomica) e lo spirito (con la natura pressochè incontaminata, i numerosi luoghi di culto, con l'arte e l'archeologia).
Viterbo è situata nell'Alto Lazio ed è capoluogo dell'omonima provincia, istituita nel 1927 e conosciuta anche col nome di "Tuscia viterbese". Essa si estende sulle prime pendici dei Monti Cimini e a ovest verso la pianura maremmana.

La città vanta uno dei centri storici di origine medioevale tra i più estesi d'Europa: esso è cinto da possenti mura in peperino, la pietra locale dal caratteristico colore grigio (citata già da Vitruvio nel De Architectura come "pietra aniciana"), che contraddistingue l'edilizia antica e moderna della zona. A sud-ovest sono situate zone archeologiche (la necropoli etrusca di Castel d'Asso, per esempio) e termali (la sorgente del Bullicame e quella del Bagnaccio), entrambe mete turistiche assai apprezzate. Viterbo è nota come la "Città dei Papi": nel XIII secolo fu infatti sede pontificia e per più di vent'anni il Palazzo Papale ospitò o vi furono eletti vari Pontefici. Papa Alessandro IV decise nel 1257 il trasferimento della Curia Romana a Viterbo a causa del clima ostile presente a Roma; il soggiorno durò fino a quando Papa Martino IV (eletto il 22 febbraio 1281) allontanò definitivamente la corte papale da Viterbo, trasferendola ad Orvieto. 
 
La città è famosa anche  per il trasporto della Macchina di Santa Rosa, tradizionale e spettacolare manifestazione che si svolge ogni anno il 3 settembre in onore della Santa patrona: una struttura alta circa 30 metri e del peso di 5 tonnellate, viene portata a spalla da un centinaio uomini, i facchini (http://www.facchinidisantarosa.it/), per un tragitto di circa 1200 m all'interno del centro cittadino. 




Oltre al trasporto della Macchina di Santa Rosa, altro evento degno di nota è, a cavallo tra aprile e maggio di ogni anno, "San Pellegrino in Fiore": il centro storico medievale viene ornato con allestimenti floreali che ne risaltano la bellezza e l'armonia, in un tripudio di colori e profumi.
Torneremo a parlare di queste manifestazioni e dei singoli monumenti della città nei prossimi post.

La visita guidata tradizionale parte generalmente da Piazza del Plebiscito, fulcro politico della città: visiteremo il Palazzo dei Priori, ancora oggi sede comunale, con le sue magnifiche sale affrescate e vi narrerò la storia della Bella Galiana; proseguiremo verso il cuore religioso della città, passando per piazza del Gesù su cui si affaccia l'omonima chiesa che fu teatro dell'orrendo omicidio di Enrico di Cornovaglia, ricordato da Dante nella Divina Commedia;  arriveremo in Piazza San Lorenzo sul Colle del Duomo, dove si erge la possente e incantevole mole del Palazzo dei Papi, sede del primo e più lungo conclave della storia, la Cattedrale di San Lorenzo e l'elegante palazzetto duecentesco di Valentino della Pagnotta. Preseguiremo verso la pittoresca piazza della Morte con la sua caratteristica fontana "a fuso" e giungeremo infine al quartiere medievale di San Pellegrino, il gioiello della città!
Per i golosi c'è la possibilità di concludere il tour con una degustazione gratuita di prodotti tipici del nostro territorio... dopo la bellezza anche la bontà! 
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