Il quartiere medievale di San Pellegrino

È giunto il momento di parlarvi dell’incantevole gioiello custodito nel cuore di Viterbo: il quartiere medievale di San Pellegrino. Sicuramente esso rappresenta uno dei luoghi più caratteristici della Tuscia, sebbene, in realtà, facendo qualche passo in più, si possa giungere ad un altro bellissimo quartiere, addirittura più antico ma generalmente escluso dai circuiti turistici, chiamato Piano Scarano, a cui dedicherò a breve un post.
A San Pellegrino pare che il tempo si sia fermato al medioevo ed è facile perdersi nell’atmosfera suggestiva creata dalle originali linee architettoniche, che quasi con dolce ostinazione ci vogliono far immergere in un passato di ineffabile bellezza.


Casa a ponte
Il quartiere mostra quella tipologia edilizia che ha caratterizzato Viterbo dall’XI al XIII secolo: le case sono costruite direttamente sul tufo e constano di uno o più piani, di cui uno è seminterrato, ed il “profferlo”, la caratteristica scala esterna tipica di queste zone, consentiva l’accesso dalla strada al primo piano. Molte abitazioni si affacciano su splendidi cortili, che ancora oggi sono chiamati in dialetto viterbese richiastri. Un'altra tipologia abitativa è la casa a ponte, che unisce, all’altezza del primo o secondo piano, due fabbricati separati dalla strada, creando suggestivi passaggi coperti ai quali viene affidata anche la funzione statica di contrastare degli edifici fatiscenti. Vi è poi la casa torre – tipica di tutto il medioevo anche in altre zone d’Italia – la cui altezza e possenza erano strettamente legate  al potere economico e politico del proprietario: essa è tuttora un elemento caratterizzante del paesaggio urbano viterbese.
La Piazza omonima rappresenta uno degli ambienti più incantevoli del quartiere: vi si affacciano la chiesa di S. Pellegrino (fondata nel secolo XI, ma quasi completamente rifatta nel XIX) ed il Palazzo degli Alessandri, datato alla prima metà del XIII secolo, quando la città di Viterbo, vivendo un periodo di notevole favore economico e politico, cresce e si sviluppa con la potente aristocrazia della città che commissiona nuove ed importanti dimore. Il palazzo apparteneva ad una famiglia di parte guelfa e corse il rischio di essere demolito pochi anni dopo la sua costuzione in seguito ad uno dei tanti rovesciamenti politici di quel periodo; si salvò solo grazie all’intervento di papa Innocenzo IV, che inviò l’ordine perentorio di conservare l’edificio, sottraendolo alle vendette delle famiglie ghibelline. La facciata del palazzo, così come quelle di altri edifici della vicina piazza Cappella, conservano ancora oggi gli stemmi della famiglia Alessandri. Tutta l’area fu oggetto di una consistente campagna di restauri nei primi anni del Novecento.



Palazzo degli Alessandri (XIII secolo)



Scorcio medievale
Il quartiere di San Pellegrino è protagonista di un’importante manifestazione che si svolge a cavallo del mese di aprile e quello di maggio di ogni anno e che registra un consistente flusso di presenze turistiche, “San Pellegrino in Fiore”: composizioni floreali abbelliscono finestre, balconi, portici, vie e piazzette, vicoli, fontane, rendendo ancora più emozionante l’atmosfera...da non perdere assolutamente!



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