Piazza del Plebiscito (o del Comune)
Tappa obbligata per chi viene a visitare Viterbo è, oltre a quella del Palazzo Papale, Piazza del Plebiscito, su cui si affacciano il Palazzo della Prefettura, il Palazzo dei Priori (sede del Comune), il Palazzo del Podestà e la chiesa di Sant’Angelo in Spatha e in cui confluisce la Via Farnesiana (via Cavour).
La configurazione attuale della piazza permane dalla seconda metà del Quattrocento, quando venne costruito il Palazzo del Governatore – successivamente divenuto dei Priori – che conferì a questo luogo il ruolo di centro politico-amministrativo, dato che, fino a quel momento, le sedi del potere erano state più di una e tutte distanti tra loro: Piazza San Silvestro (l’attuale Piazza del Gesù), la chiesa di San Sisto e la chiesa di Santa Maria Nuova.
Verso la metà del XIII secolo si sentì la necessità di spostare il polo politico-amministrativo verso il centro della città, allontanandosi così da quello ecclesiastico rappresentato dal Palazzo dei Papi. I Priori dunque acquistarono il cosiddetto Prato Cavalluccalo, dove si trovava la collegiata di Sant’Angelo, con il cimitero attiguo ed il portico, dove si svolgeva l’attività commerciale: con lo statuto del 1251 venne fissata proprio in questo luogo la sede comunale, che effettivamente rimase invariata per diverso tempo.
Nel 1264 si inizò la costruzione del Palazzo del Podestà e, difronte, del primo Palazzo dei Priori (oggi Palazzo Apostolico, sede della Prefettura). Sul Palazzo del Podestà svetta ora la torre civica alta 44 m ricostruita dopo il crollo del 1487, che vantava già dal 1424 il primo orologio ad uso cittadino.
Il Palazzo Apostolico è stato quello che ha subito i maggiori rimaneggiamenti nel corso dei secoli a seguito delle vicende che lo portarono dapprima ad essere sede dei Priori della città, poi quella del Governatore e solo nel Settecento divenne Palazzo Apostolico, quando venne interamente ricostruito per assumere l’aspetto attuale.

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