Santuario della Madonna della Quercia
Come promesso, stavolta vi parlo del Santuario della Madonna della Quercia, situato a pochi chilometri da Viterbo. Già il nome evoca qualcosa di insolito e trae origine da una leggenda popolare che si tramanda da più di cinque secoli. Si narra infatti che un certo Mastro Battista Magnano Juzzante, nel 1417, avesse fatto dipingere su una tegola l'effigie della Madonna col Bambino dal pittore Mastro Martello detto Il Monetto. Mastro Battista appese la tegola ad una quercia in una zona di campagna per proteggere la sua vigna e lì rimase per diverso tempo quasi inosservata, finché qualche abitante del luogo non si accorse che quell'immagine aveva in sé qualcosa di portentoso. Diversi eventi inspiegabili si verificarono in presenza della tegola e già si vociferava riguardo ai miracoli della Madonna. Voci popolari, certo, di cui non abbiamo conferma storica, eppure una testimonianza affidabile esiste e ce la racconta il cronista Niccolò della Tuccia, priore di Viterbo: nel 1467, durante una violenta pestilenza che mise in ginocchio tutto l'Alto Lazio, circa 30 mila persone accorsero presso la "sacra tegola" per pregare la Madonna e, miracolosamente, una settimana dopo il morbo scomparve. Ebbe luogo dunque una grandissima processione di ringraziamento a cui partecipò tutta la popolazione della Tuscia e si raccolsero così tante offerte che si decise di innalzare un tempio degno di custodire la quercia con la tegola.
Palazzo dei Priori a Viterbo: Processione in onore della Madonna della Quercia |
La facciata: nel timpano lo stemma dei Della Rovere affiancato dai leoni, simbolo di Viterbo |
Il campanile a tre ordini |
Lo stemma dei Della Rovere sulla scalinata |
Il campanile con due campane: "Agata" e "Maria" |
La lunetta del portale centrale con la Madonna tra i Santi Domenico e Lorenzo |
La lunetta del portale sinistro con S. Pietro Martire domenicano |
La lunetta del portale destro con S. Tommaso d'Aquino |
Dopo essere rimasti a bocca aperta dalla vista stupefacente del soffitto, lo sguardo corre subito in fondo alla navata centrale: qui c'è il cuore del Santuario, il tabernacolo marmoreo di Andrea Bregno che custodisce la sacra immagine della Madonna. La chiesa ha il classico impianto basilicale a tre navate e percorrerle significa seguire passo passo la storia di questo culto così sentito non solo a livello locale: è presente, per esempio, anche a Roma, nella Confraternita di Santa Maria della Quercia dei Macellai. La Madonna della Quercia è inoltre stata proclamata patrona della Diocesi di Viterbo da Giovanni Paolo II, quando venne a visitare il Santuario nel maggio del 1984.
Il tabernacolo contente la tegola della Madonna della Quercia |
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