Il borgo di San Martino al Cimino
Ricontrollando
il mio blog, mi sono accorta che non vi ho mai parlato di San Martino al Cimino,
un piccolo borgo nelle immediate vicinanze di Viterbo! Approfitto subito di qualche
ora libera per rimediare a questa grave svista: è un gioiellino urbanistico del
nostro territorio che non potete assolutamente perdervi… allora, pronti per la
passeggiata?
![]() |
Veduta aerea del borgo (foto dal web) |
La visita a
San Martino al Cimino non prende molto tempo, viste le ridotte dimensioni del
borgo, ma ne vale davvero la pena per la sua storia, l’architettura e l’impianto
urbanistico. In genere si arriva da Viterbo, da cui dista solo 8 km, e si accede tramite la porta “viterbese”, che immette subito nella piazza principale
da cui inizia la salita verso la splendida Abbazia, fulcro
storico, urbanistico, artistico, culturale e religioso del borgo. Salendo per
la strada maestra, si è affiancati dai caratteristici palazzetti, che ancora
oggi ospitano graziosi appartamenti, botteghe e attività commerciali
strettamente necessarie alla vivibilità dell’abitato. Mentre immaginate la
salita, vi racconto un po’ di storia… (cosa che non potrei mai fare nella
realtà, perché il fiato si fa corto impedendomi di parlare!)
Salita verso l'Abbazia di San Martino al Cimino |
Le fonti ci ricordano
che un cenobio benedettino, situato sul luogo dove ora sorge l’abitato, nel IX
secolo fu donato all’Abbazia di Farfa e che esso passò ai Cistercensi di
Pontigny intorno alla metà del XII secolo; dopo alcuni decenni, agli inizi del
XIII secolo, i monaci edificarono l’Abbazia che ancora oggi domina l’abitato
(sebbene modificata nell’aspetto). Attorno ad essa si sviluppò il primo
insediamento medievale, che verrà fortemente stravolto e riorganizzato nel XVII
secolo, quando divenne feudo della Famiglia Pamphilj e quindi principato con Donna Olimpia Maidalchini.
La facciata dell'Abbazia |
Arrivati in cima,
ci troviamo sul sagrato della grande chiesa con la splendida polifora gotica
del XV secolo, che ricorda quelli che dovevano essere i caratteri
gotico-cistercensi dell’edificio originale, i cui influssi ritroviamo, intorno
alla metà del Duecento, nelle forme del Palazzo dei Papi della vicina Viterbo.
L’interno, a
pianta a croce latina, è scandito in tre navate, divise da grandi archi ogivali
che poggiano su solidi pilastri alternativamente cruciformi e cilindrici e
coperte da volte a crociera costolonate.
La più antica
testimonianza dell’edificio è la prima colonna vicino all’altare nella navata
di sinistra ed è datata intorno alla metà del XIII secolo (porta ancora lo
stemma di Francesco Piccolomini, committente di lavori di rifacimento nel XV
secolo).
Dietro l’altare,
nel coro, possiamo ammirare la tomba di Donna Olimpia, morta di peste nel suo
borgo nel 1657.
L'interno dell'Abbazia |
La chiesa
termina con una bellissima abside poligonale con doppio ordine di monofore e
contrafforti.
Usciti dall'edificio,
possiamo ancora ammirare i resti dell’antico chiostro e, sulla sinistra,
troviamo, di fianco alla porta “montana”, l’ingresso al piccolo ma prezioso Museo dell’Abate,
con un meraviglioso stendardo di Mattia Preti che presenta sul recto la Carità di San Martino e sul verso il Salvator Mundi con la relativa sinopia.
Per la visita al Museo è un piacere farsi accompagnare dalla simpatia e dai
racconti di Don Bonaventura.
Per tornare
all’autobus o all'auto, faccio sempre percorrere la via parallela a quella principale da
cui siamo saliti, perché è da qui che si può apprezzare meglio la disposizione
delle casette a schiera dell’impianto seicentesco: erano le abitazioni dei
costruttori impiegati nella riedificazione di Donna Olimpia, che acquistarono i
lotti a riscatto (primo esempio di costruzione pianificata!) e diedero così
vita al borgo che ammiriamo ancora oggi e che ancora oggi è abitato da circa
tremila persone.
Resti del chiostro medievale |
Cara Daniela, per gli amici di lingua inglese ho scritto anch'io su questa bella cittadina... http://50yearsinitaly.blogspot.it/2011/10/chestnut-festival-in-san-martino-al.html
RispondiEliminaI tuoi siti sono sempre interessantissimi, Mary Jane! Grazie per la segnalazione!
Elimina