Visitare Villa Lante e il borgo di Bagnaia

Pronti per ripartire? oggi vi porto a Bagnaia, a pochi chilometri da Viterbo. Vi ho già dato qualche cenno storico relativo alla formazione del borgo e all'attrazione principale: Villa Lante (vedi qui), ma - come da qualche post a questa parte - mi concentro su pratici consigli nello stile dei classici "cosa vedere a".
Arriviamo a Bagnaia percorrendo le due "vie diritte" che collegano Viterbo a La Quercia (un'altra frazione) e quest'ultima a Bagnaia (un po' come a Caprarola, e non è un caso: questi rettifili sono anche detti "vie farnesiane" e furono realizzati sotto i Farnese con un grande progetto unitario). Prima di arrivare a Bagnaia facciamo una tappa al Santuario della Madonna della Quercia, importantissimo luogo di culto e devozione di cui, giuro, vi parlerò a breve. Oltrepassiamo il ponte sulla Valle Pierina e veniamo accolti da quello che fu il Palazzo del Duca (detto anche "della Loggia" e "del Cardinale"): riusciamo ad intravedere ancora i dipinti sotto il loggiato a ricordo della sua magnificenza. E poi ecco la torre cilindrica che ci racconta delle gesta eroiche della Pucciarella, a cui di recente è stata dedicata una rievocazione storica! E Bagnaia è lì, ancora aggrappata su quella roccia antica, a difendersi orgogliosa dagli attacchi del tempo e dalle frivolezze della modernità. Se si arriva in autobus, il consiglio è quello di scendere nella piazza principale, mentre il mezzo può proseguire dritto fino all'ampio parcheggio. Sapete che non amo vedere i centri storici invasi dalle auto, quindi potete lasciare la vostra in un altro grande posteggio situato sotto il ponte: venendo da Viterbo, appena oltrepassato il passaggio a livello, sulla destra c'è l'indicazione. Da lì, delle comode scalette vi condurranno in piazza.
Piazza XX Settembre
Lo so che vorreste subito prendere quest'altra via dritta davanti a voi per salire fino alla Villa... e invece no! Venite prima con me nel borgo, perché voglio farvi immergere in quello che io chiamo (prendendo in prestito le parole di uno più famoso di me) "piccolo mondo antico": la pietra grigia e ruvida, forte e tenace, ci svela subito il carattere del paese, fatto di gente allegra e fiera, entusiasta ed energica, che conosce la vita e non si tira mai indietro per farne esperienza. La comunità bagnaiola, molto solida e coesa, organizza moltissime manifestazioni durante l'anno: la prima, quella a cui tengo di più, è il Sacro Fuoco di Sant'Antonio, la notte del 16 gennaio. Il "focarone" è grandissimo, la catasta di legna è alta circa 8 metri e un comitato di 60 persone lavora tutto l'anno per recuperare legna e organizzare l'intero evento. Un momento di festa e devozione, allegria e buonumore. E poi la Processione del Venerdì Santo, la sagra degli "stracci" (la tipica pasta fatta in casa. Made in Bagnaia!) e tanto altro... 
Il "focarone" di S. Antonio
Giriamo per i vicoli antichi della Bagnaia "di dentro" (cioè dentro le mura) e ci inebriamo di odore di caminetti accesi e dei profumi della cucina casereccia. Chiese e palazzi signorili si innestano nel tessuto urbano armonizzandosi perfettamente con le dimore popolari. Passeggiamo scoprendo angoli nascosti e incantandoci davanti agli ingressi delle case, tutti adorni di piante e fiori. Non è un paesaggio da cartolina, qui la gente ci vive davvero e non riuscirete a fare una foto senza includere anche i panni stesi (e questo è il bello). E così incontriamo anche qualche simpatica signora che fa gli onori di casa mostrando tutta la fierezza dell'essere bagnaiola. Il nostro giro nel borgo inizia e finisce in Piazza Castello, il cui nome riecheggia l'antica vocazione di castrum, il nucleo abitativo ben difeso. Una foto all'elegante fontana e usciamo dalla monumentale porta. Siamo nella Bagnaia "di fuori".
L'elegante fontana di Piazza Castello
I vicoli del borgo
Il ricordo delle gesta eroiche della Pucciarella

Ci troviamo di nuovo nella graziosa piazza XX Settembre, il salotto del paese, dove avvengono tutte le manifestazioni più importanti e dove gli abitanti si ritrovano come se il tempo non trascorresse mai. Se c'è il camioncino della porchetta, potremmo concederci un break mangereccio per assaporare una delle specialità del posto.
Piazza XX Settembre
Specialità bagnaiola: la porchetta
E' ora di salire alla Villa (ormai è così familiare che manco la chiamo più "per cognome"): saliamo per via Jacopo Barozzi da Vignola e entriamo da quello che non è l'ingresso originale... ma qui c'è la biglietteria e, se vogliamo godere della meraviglia, paghiamo volentieri un ticket: 5€ per tutti gli over 18 (per informazioni più dettagliate, cliccate qui). Ci accoglie la fontana del Pegaso, saliamo le scalette che la costeggiano sulla sinistra e iniziamo la nostra ascesa fisica e spirituale! Non vado oltre con la descrizione (la trovate in questa pagina), ma vi ricordo di fare un giro anche nello splendido parco che si sviluppa attorno alla Villa (se volete visitare solo questa parte, l'ingresso è gratuito): un percorso nel verde, in quella che era la riserva di caccia di cardinali e papi, un momento di relax tra alberi secolari, fontane che sembrano quasi abbandonate e... l'antica ghiacciaia!
La fontana del Pegaso
La fontana del quadrato o "dei mori"
Verso il parco...
Usciamo da un incanto di arte e natura e proseguiamo verso un incanto del palato: degustiamo i prodotti locali e fermiamoci a mangiare in uno dei tanti ristoranti della zona. Ovviamente ordiniamo un piatto di "stracci" e, nel periodo pasquale, dobbiamo assolutamente provare la pizza di Pasqua di Bagnaia.
Vi è venuta l'acquolina in bocca? Bene, siete pronti per iniziare il viaggio reale.

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